Il 25 aprile e la Costituzione esautorata dal “pareggio di bilancio”

È un ECONOMICIDIO!

È un ECONOMICIDIO!

Oggi, 25 aprile 2013, qualcuno sta combattendo per un’altra liberazione: quella dalla dittatura di Banca Centrale Europea (leggi Germania) e mercati, che sono diventati i veri padroni dell’Italia. La sovranità della nazione, al grido di “più Europa“, è scomparsa a piccoli pezzi a partire dagli anni ’70 (Sme, divorzio tra ministero del Tesoro e Banca d’Italia), fino ad arrivare al 1999 e al 2002 con l’introduzione dell’euro, una moneta che lo Stato italiano non può emettere (come succedeva con la lira) ma deve prendere in prestito dalle grandi banche private.

Di fatto, lo Stato, nato per tutelare e proteggere i suoi cittadini, non esiste più, in quanto è stata esautorata la sua capacità di spesa pubblica: tagli ai servizi, aumenti di tasse e azzeramento degli investimenti pubblici sono all’ordine del giorno. E col governo di Enrico Letta continueremo ad assistere allo smantellamento, visto che si tratta di un Mario Monti più giovane. «Euro sì. Morire per Maastricht» è il titolo di un libro scritto dallo stesso Letta. Imprenditori e lavoratori stanno morendo per Maastricht.

I partigiani che quasi settant’anni fa hanno combattuto per liberare l’Italia dalla dittatura e dall’occupazione straniera hanno contribuito a donare a tutti una Costituzione repubblicana che nel suo primo articolo parla di lavoro come diritto di ogni cittadino.

“PAREGGIO DI BILANCIO” SIGNIFICA ESAUTORARE LA COSTITUZIONE — Un diritto al lavoro poco percorso dalla politica e ancor meno nell’ultimo periodo vista l’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione, con la modifica dell’articolo 81 imposta all’Italia dalla Commissione Europea (organo non eletto da nessuno), e imposta alla Commissione dalle lobby di Bruxelles. Non ci credete?

Nel giugno 2010 e nel marzo 2011 Business Europe (potente lobby) “suggeriva” la «trasposizione di regole sul deficit (pubblico) e sul debito (pubblico) in leggi nazionali» e «barriere al debito pubblico introdotte nelle leggi nazionali». Nel marzo 2012 il cosiddetto Fiscal Compact ha sancito «l’obbligo di trasporre la regola del pareggio [di bilancio] nel sistema giuridico nazionale a livello costituzionale o equivalente». Il 17 aprile 2012 è stata approvata dal Parlamento Italiano la modifica dell’articolo 81.

Perché è gravissimo questo fatto? E perché la modifica dell’articolo 81 ha completamente distrutto il contenuto di diritti, solidarietà e giustizia scritto nella Costituzione della Repubblica?

L’economista Warren Mosler, fondatore della scuola della Modern Money Theory (teoria della moneta moderna) è chiaro: «Il più grande problema dell’economia è il deficit pubblico troppo basso». Figuriamoci cosa può diventare il nostro Paese con un deficit inesistente (pareggio di bilancio).

Conoscere il funzionamento della moneta moderna è basilare per comprendere il disastro sociale che stiamo vivendo e che ci aspetta. Dalla frase di Mosler, dovremmo capire che il deficit dello Stato è una condizione normale e necessaria per cui i cittadini possano avere il denaro sufficiente per poter vivere.

IL DEBITO DELLO STATO È IL CREDITO DEI CITTADINI — Una delle grandi bugie che passa ogni giorno sui media è che lo «lo Stato siamo noi» e che «il debito dello Stato è il debito dei cittadini». Nulla di più falso. A livello macroeconomico e contabile lo Stato è il settore pubblico e i cittadini (comprese aziende e famiglie) sono il settore privato. Quindi il debito dello Stato è il credito dei cittadini. Non ci credete?

Guardate il grafico sottostante: si tratta di una situazione reale. Sono gli Stati Uniti dal 1952 al 2010. In rosso il saldo del settore pubblico (Stato), in blu il saldo del settore privato (cittadini e aziende). Vedete che è speculare? A forti deficit dello Stato corrispondono forti surplus del settore privato (e viceversa). Lo capiremo meglio con un esempio.

I saldi settoriali degli Stati Uniti dal 1952 al 2010

I saldi settoriali degli Stati Uniti dal 1952 al 2010

Parlando di uno Stato a moneta sovrana (purtroppo non è il caso dell’Italia di oggi, grazie all’euro), il denaro necessario al funzionamento del settore privato può essere immesso da un solo soggetto: lo Stato, monopolista della moneta, l’unico soggetto in grado di crearla dal nulla (dal 1971 la moneta diventa “fiat”, priva di valore intrinseco, non più convertibile in oro). Da qui si può comprendere come sia lo Stato, attraverso la spesa pubblica in deficit, l’unico soggetto in grado di fornire ai cittadini e alle aziende il denaro. Non può essere altrimenti. Facciamo un esempio semplice.

ESEMPIO DI SPESA PUBBLICA:

  •  Lo Stato (settore pubblico) decide di costruire una scuola dal costo di 100 fiorini.
  • Lo Stato emette (attraverso un clic sul computer della sua Banca Centrale) 100 fiorini e incarica una o più imprese (settore privato) di realizzare la scuola.
  • Realizzata la scuola, lo Stato (settore pubblico) accredita sui conti correnti delle imprese (settore privato) i 100 fiorini.
  • Le aziende (settore privato) pagano i propri lavoratori (settore privato) con parte dei 100 fiorini guadagnati.
  • Lo Stato (settore pubblico) registra nel proprio bilancio un deficit di -100 fiorini.
  • Il settore privato (imprese e lavoratori) registra un credito di +100 fiorini.
  • Lo Stato decide a questo punto di introdurre un’aliquota d’imposta del 30 percento.
  • Il settore privato quindi deve pagare 30 fiorini dei 100 guadagnati.
  • Il saldo dello Stato diventa -70 fiorini (deficit pubblico).
  • Il saldo del settore privato (cittadini e aziende) diventa +70 fiorini (surplus) che inizieranno a circolare con la compravendita di beni e servizi.

Visto questo esempio, se lo Stato avesse deciso di fare il pareggio di bilancio, su 100 fiorini emessi per realizzare la scuola ne avrebbe dovuti ritirare 100 con l’imposizione fiscale, lasciando a imprese e lavoratori (settore privato) 0 (zero) fiorini.

Capite adesso la gravità della situazione? “Pareggio di bilancio” significa sputare su migliaia e migliaia di morti che hanno combattuto per un’Italia libera, giusta e fondata sul lavoro. Buon 25 aprile a tutti.

Matteo Bernabè
twitter-icon@muckrakers

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Una risposta a Il 25 aprile e la Costituzione esautorata dal “pareggio di bilancio”

  1. sabinomaurelli ha detto:

    Bravo Matteo. Fatemi avere documentazione per Livorno. Grazie

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